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Una lucentezza spettacolare per i tuoi restauri in composito

Tutti gli odontotecnici che usano i compositi nel loro lavoro quotidiano conoscono bene il fatto che sulla superficie del restauro si forma uno strato inibito dall’ossigeno, noto anche come strato di dispersione. In conseguenza a ciò, le superfici che non sono ben lucidate possono provocare una rapida formazione di placca e quindi una decolorazione precoce. Questo spesso porta alla frustrazione sia del paziente che dell’odontoiatra. Come professionisti dentali, questa è l’ultima cosa che vorremmo.

Volker Kannen, Consulente tecnico di Kulzer, racconta come ha aggirato la situazione per ottenere una vera “lucentezza spettacolare”: utilizzando il gel isolante Signum Insulating Gel che blocca il restauro dal contatto con l’ossigeno atmosferico. Con questo “gel protettivo” chiunque può ottenere una superficie del manufatto protesico in composito, con la sua conservata lucentezza. Questa procedura è anche utile se si vuole evitare che le pigmentazioni realizzate applicando le masse speciali colorate creactive vengano rimosse dalla superficie nella fase di lucidatura. E’ utile, inoltre, laddove ci siano aree difficili da raggiungere durante la lucidatura meccanica, per esempio negli spazi interdentali.

VOLKER KANNEN
Consulente tecnico di Kulzer

STEP 1: Dopo aver modellato l’anatomia finale del restauro con la dentina e le masse incisali, il lavoro viene fotopolimerizzato per 90 secondi con HiLite power 3D. Successivamente, la struttura viene lavorata sulla superficie del composito con punte diamantate. La superficie, una volta terminata la rifinitura, deve essere pulita per eliminare qualunque residuo.
STEP 2: Ora si applica Signum liquid e si lascia agire per circa 30 secondi. In questo modo si ripristina lo strato di dispersione superficiale.
STEP 3: Infine, la superficie deve essere rivestita con la massa trasparente OT1 del set Signum Matrix, con uno spessore sottile come lo smalto applicato sulla ceramica. Opzionalmente, un leggero movimento di vibrazione può essere fatto per distribuire l’OT1. La cosa migliore è che il composito non polimerizzato sia lì sulla superficie e il tecnico possa lavorare con il suo pennello anche le texture più elaborate. Per semplificare questa fase di lavoro, l’odontotecnico può pre-polimerizzare gli apporti di materiale step-by-step, utilizzando il programma di 6 secondi presente nel fotopolimerizzatore HiLite Power 3D di Kulzer. Usando il fotopolimerizzatore universale HiLite Power 3D, il lavoro viene poi polimerizzato tra gli strati per 90 secondi per “fissare” il disegno finale della superficie.
STEP 4: Ora, finalmente, si applica Signum insulating gel in uno strato di circa 5 mm sul manufatto protesico per coprirlo completamente. In questo modo la superficie non è esposta all’ossigeno atmosferico. Questo è il prerequisito per ottenere una qualità di polimerizzazione uniforme. La polimerizzazione finale di 180 secondi avviene in HiLite power 3D. Dopodiché, gran parte del gel può essere conservato in un apposto contenitore. Così, non c’è spreco di materiale. Il gel isolante rimanente viene lavato via sotto l’acqua corrente. Immediatamente si potrà apprezzare una superficie lucida.
STEP 5: Infine, tutto ciò che serve è una lucidatura con la spazzola Mepol (dal Tool Kit) e Signum HP Diamond. Per la finitura si possono utilizzare i pratici ed efficaci gommini Hipol. Infine, si dovrebbe pulire sotto l’acqua con una spazzola o in un dispositivo a ultrasuoni, senza l’uso di vaporiere. In questo modo, il manufatto protesico è in grado di mantenere la sua lucentezza nel tempo.

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