Benvenuto nell'area riservata a Odontoiatri e Igienisti Dentali!

Sistemi adesivi etch and rinse “primer e bonding ” o universali: criteri di scelta

Criteri di scelta tra sistemi adesivi etch and rinse (primer e bonding) ed universali

La scelta dei sistemi adesivi? Molti odontoiatri, non occupandosi specificamente di odontoiatria conservativa, hanno la necessità di impiegare un sistema adesivo in un unico flacone; per questo mi viene richiesto spesso quale prodotto sia meglio impiegare per avere una soluzione che sia semplice, relativamente veloce e che al tempo stesso possa dare una discreta predicibilità di successo dell’intervento restaurativo nel tempo.

I sistemi adesivi etch & rinse “ primer & bond ”

Si tratta di sistemi adesivi molto diffusi tra gli odontoiatri, i dati di mercato del 2018 dimostrano che rappresentano il 34% delle sistemi adesivi venduti. Questi prevedono una mordenzata totale con acido ortofosforico (H3PO4) al 35%-37% della cavità preparata per 15 secondi sulla dentina e 30 secondi sullo smalto, oppure 30 secondi in tutta la cavità se questa è molto piccola e non permette la mordenzatura selettiva.
In quest’ultimo caso, così come la definì Fusayama nel 1993, si parla di “total etch”.
In seguito alla mordenzatura e al risciacquo del mordenzante, si procede con l’applicazione della soluzione adesiva “Primer and Bond” in una o più applicazioni secondo le indicazioni del produttore.
Dal punto di vista di passaggi operativi si tratta quindi di un metodo a due step. (One-Bottle 2 steps)

Limiti e problematiche della sistematica etch & rinse “ primer & bonding”

Richiede l’applicazione della “ wet bonding technique “

All’interno di una soluzione, la compresenza dei monomeri “primer” e “bond” richiede la presenza di un solvente organico volatile (come acetone o alcool) in grado di mantenere in soluzione i monomeri idrofilici (primer) con quelli idrofobici (bond).


Per l’applicazione di questi adesivi è necessario che la dentina non sia completamente privata dell’acqua di lavaggio del mordenzante. Anzi, questa deve rimanere umida/bagnata in maniera tale che la trama di fibre collagene rimanga “sospesa” nella sua disposizione originale pur essendo sprovvista del suo supporto minerale d’idrossiapatite durante la mordenzatura.
Mentre l’adesivo “primer and bond” riesce a formare lo strato ibrido dentina-resina penetrando la trama di fibre collagene esposte, il solvente consente ai residui dell’acqua del lavaggio di evaporare.


Nei casi in cui il solvente contenuto negli adesivi “primer and bond” è l’acetone, viene indicata l’applicazione su una dentina visibilmente bagnata; nei casi invece in cui il solvente è a base alcolica, su una dentina lasciata umida.
La wet bonding è una tecnica non standardizzabile clinicamente in virtù del fatto che il clinico non riesce a distinguere quando la dentina della cavità è visibilmente bagnata oppure umida.La cavità preparata, ha per lo più aree difficili da ispezionare. In esse potrebbero rimanere discreti quantitativi d’acqua.
Considerati questi aspetti, si tratta di una sistematica molto sensibile poiché il rischio di lasciare dell’acqua nell’interfaccia adesiva è elevato e la conseguenza è il possibile fallimento del legami adesivo nel tempo. Infatti, l’acqua rimasta o richiamata all’interno dell’interfaccia adesiva (water trees) è il “peggior nemico” per quanto riguarda la stabilità del legame adesivo.

Aumenta il rischio di sensibilità post-operatoria alla masticazione

Un eventuale eccesso di acqua lasciato sulla dentina, e nello specifico nelle zone degli imbocchi dei tubuli dentinali, può rendere difficile il sigillo di questi ultimi da parte del sistema adesivo. La conseguenza è un flusso di fluido pulpare tra il pavimento della cavità e il tubulo; di conseguenza si ha lo sviluppo della sensibilità post-operatoria alla masticazione, come spiegato in una delle precedenti pubblicazioni.

Esposizione della rete di fibre collagene

La mordenzatura, con acido ortofosforico della dentina, espone la rete di fibre collagene con tutte le conseguenze derivanti da quest’operazione e, nello specifico: porta alla liberazione delle metallo-proteinasi della matrice MMPs, alla difficile infiltrazione della trama di collagene esposta con possibile degradazione della stessa – e del legame adesivo – nel tempo.

I sistemi adesivi universali

Come detto nella precedente pubblicazione, i sistemi adesivi universali sono soluzioni adesive “One-Bottle“ che possono essere impiegate sia in strategia “ etch & rinse “ sia in strategia “ self-etch “ oppure in una strategia mista che prevede la pre-mordenzatura con H3PO4 per 10-15 secondi dei margini di smalto (modalità etch & rinse) e la successiva applicazione dell’adesivo in modalità self-etch.

Vantaggi della sistematica universale versus sistematica etch & rinse “ primer & bond”

A parità di flacone, la sistematica Universale ha verosimilmente dei vantaggi rispetto a quella “primer & bond”.

Non richiede l’applicazione della “wet bonding” technique

Per i motivi prima citati, ovvero quelli legati all’azione dell’acido ortofosforico sulla dentina, è consigliabile il loro impiego sulla dentina con modalità self-etch.

Tuttavia, anche se la dentina è mordenzata con acido ortofosforico (applicazione etch & rinse), una buona parte della letteratura non riporta grosse differenze di ritenzione del restauro adesivo e di alterazioni dello stesso nel tempo (criteri USPHS e FDI). Questo, sia nel caso in cui l’adesivo Universale venga applicato sulla dentina lasciata leggermente umida (Universal etch & rinse moist) che nel caso in cui venga applicato su dentina completamente asciutta (Universal etch & rinse dry).

È probabile che l’acqua contenuta negli adesivi Universali (necessaria per la dissociazione dei monomeri acidi mordenzanti) permetta di risollevare la trama di collagene anche se asciugata con forza e collassata.

Riduce il rischio di sensibilità post-operatoria alla masticazione

Gli adesivi Universali, se impiegati in modalità self-etch, non disgregano lo smear-layer che occlude i tubuli dentinali e quindi (come spiegato nella pubblicazione sull’ipersensibilità dentinale) non può manifestarsi questa fastidiosa complicanza post restauro adesivo.

È possibile evitare l’esposizione della trama di fibre collagene

Gli adesivi Universali, se impiegati in modalità self-etch, riducono (o addirittura impediscono) l’esposizione della rete di fibre collagene. Da questo ne consegue un ridotto rischio di liberazione delle proteine litiche del collagene (MMPs).

Inoltre se il collagene dentinale non è esposto, a differenza della sistematica etch & rinse a 2 passaggi, non deve essere infiltrato dal sistema adesivo rimanendo avvolto dal suo scaffold minerale d’idrossiapatite.

Keep in mind

Miglior performance degli adesivi universali in cavita’ smalto-dentina

La miglior performance dei sistemi adesivi Universali in una cavità smalto-dentina si ottiene attraverso una combinazione della modalità etch & rinse e modalità self-etch di seguito riportata:

1) Pre-mordenzatura dei margini di smalto con H3PO4 per 10 – 15 secondi (selective enamel etching )

2) Applicazione attiva (20 secondi) dell’adesivo Universale in modalità self-etch

Miglior performance degli adesivi universali su superfici di smalto:

La miglior performance dei sistemi adesivi Universali su una superficie di smalto (incollaggio di faccette, additional, brackets ortodontici) si ottiene attraverso l’applicazione della modalità etch & rinse di seguito riportata:

1) Mordenzatura di tutta la superficie di smalto con H3PO4 per 30 secondi

2) Applicazione attiva (20 secondi) dell’adesivo Universale sulla superficie mordenzata.

Bibliografia

1) Hashimoto M., Tay FR., Svizero NR. et al..

“ The effects of common errors on sealing ability of total – etch adhesives “

Dent. Mater. 2006;22: 560-568

2) Jacobsen T., Soderholm KJ.

“ Some effects of water on dentin bonding “

Dent. Mater. 1995;11: 132-136

3) Loguercio AD., de Paula EA, Hass V. et al

“ A new universal simplified adhesive: 36-month randomized double-blind clinical trial “

Dott. Stefano Daniele
Dott. Stefano Daniele
Articolo a cura del Dott. Odontoiatra Stefano Daniele

Non perderti le ultime novità di Kulzer

Leggi anche

Semplici ma preziose precauzioni per salvaguardare la salute in laboratorio

Quando si utilizzano protesi acriliche, la sicurezza sul lavoro e la corretta applicazione del prodotto è la chiave. Nel nostro video, ti mostriamo cosa devi considerare dalla preparazione all'elaborazione al post-lavoro.

La nuova soluzione PRO per la stampa 3D

La nuova soluzione cara Print PRO di Kulzer per la stampa 3D unisce produttività, accuratezza di risultati e affidabilità, in un flusso completo e...

Una lucentezza spettacolare per i tuoi restauri in composito

Volker Kannen, Consulente tecnico di Kulzer, racconta come riesce ad ottenere una vera "lucentezza spettacolare": utilizzando il gel isolante Signum Insulating Gel