La stampa 3D è il trend del momento: l’odontotecnico master Michael Schreyer è uno dei primi utilizzatori di cara Print 4.0 e ci mostra come riesce a stampare un bite velocemente e in modo semplice.
Cara Print 4.0 realizza, strato dopo strato, modelli, dispositivi monocromatici, cucchiai individuali, dime chirurgiche e bite. Per ogni indicazione è disponibile una specifica resina liquida sotto il nome dima Print. I materiali dima Print soddisfano le esigenze individuali di ogni indicazione. La stampante polimerizza le resine sfruttando la tecnologia DLP (Digitai Light Processing), con il quale l’intero strato viene indurito in una singola fase. Con una velocità di costruzione di 120 mm/h, cara Print 4.0 è una delle più veloci stampanti sul mercato, senza rinunciare alla precisione. Nella stampante è possibile posizionare fino a due bite piatti sulla piattaforma di stampa.

L’odontotecnico master Michael Schreyer mostra uno stampaggio 3D di un bite in soli cinque passaggi
Dopo la progettazione del bite con il software CAD, trasferisco i dati STL nel software CAM di cara Print. Qui posso posizionare in modo virtuale i bite sulla piattaforma di costruzione.
In seguito il software CAM genera automaticamente le strutture di supporto che permettono lo stampaggio nell’angolazione desiderata. Il mio consiglio: stampare più bite contemporaneamente. Maggiore è il numero di bite, più stretto è l’angolo di posizionamento sulla piattaforma. In seguito avviene lo slicing e il software controlla la fattibilità dei miei dati.

Prima della stampa, il flacone di materiale dima Print Ortho deve essere ben agitato per circa cinque minuti. Inoltre, la vaschetta di stampaggio e la piattaforma di costruzione devono essere pulite e prive di residui. La vaschetta riempita con il materiale liquido (dima Print) viene posizionata all’interno di cara Print 4.0 e la stampante viene richiusa per proteggere il materiale dai raggi UV. Sul touch-screen seleziono i bite progettati in precedenza e avvio il processo di stampa.

cara Print 4.0 stampa in circa 45 minuti i bite da me posizionati a un angolo di 45 gradi. Se i bite sono posizionati piatti sulla piattaforma, lo stampaggio avviene addirittura in 16 minuti. Con l’aria compressa elimino i resti di resina liquida dall’oggetto. Con un raschietto in plastica ora rimuovo il bite dalla piattaforma e lo pulisco in un bagno ad ultrasuoni con isopropanolo al 99,9%. Attenzione, il bite non deve rimanere più di cinque minuti nel bagno di pulizia, altrimenti si può danneggiare.

Successivamente, con una pinza elimino la struttura di supporto e polimerizzo il bite per due volte con cicli da 5 minuti nel fotopolimerizzatore Hilite Power 3D di Kulzer. Pronto! Il mio consiglio: per evitare eventuali deformazioni durante l’indurimento, la polimerizzazione avviene con il bite posizionato sul modello.

Per la pulizia della piattaforma di costruzione uso un panno in microfibra, perché il più piccolo graffio può provocare inesattezze nell’oggetto che verrà stampato successivamente. Anche la vaschetta di deposito del materiale deve essere pulita da ogni residuo. Eventuale liquido in eccesso può essere rimesso nella sua bottiglia o rimanere, per breve tempo, nella vaschetta di stampaggio. Per evitare la formazione di grumi e bollicine, prima dell’uso successivo il materiale deve sempre essere ben miscelato con cura.
