Una delle domande che i pazienti pongono è: Dottore ma l’otturazione / corona che mi ha fatto durerà per sempre?
Per poter dare una risposta, è necessario tenere in considerazione che i fattori che determinano il fallimento di questi trattamenti odontoiatrici sono: l’azione dannosa creata dai fluidi e dai batteri presenti nell’ambiente orale e le possibili cause meccaniche.
È importante però valutare la riparazione dell’otturazione/corona danneggiata come valida alternativa al rifacimento completo.
La riparazione “repair” rispetto alla sostituzione “ replace”
Consideriamo ora quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi di mettere in pratica il “repair” rispetto al “replace”.
Di particolare rilievo quando si parla di corone complete o restauri parziali. Inoltre i tempi operativi alla poltrona odontoiatrica sono ridotti ed anche quest’aspetto deve essere tenuto in considerazione avendo i pazienti sempre meno tempo da dedicare alle cure odontoiatriche.
Keep in Mind
Non tutti i materiali che costituiscono i manufatti conservativi / protesici sono indicati ai procedimenti di riparazione e comunque sempre previo opportuno condizionamento delle superfici (vedi Tips&Tricks) da riparare per mezzo di agenti chimici / meccanici.
Sono candidati alla riparazione:
Quindi sono suscettibili a riparazione le corone in metallo/ ceramica o zirconio/ceramica ove il rivestimento è costituito da porcellana feldspatica oppure tutti i manufatti in ceramica integrale realizzati con ceramica feldspatica o disilicato di litio (corone integrali, intarsi, faccette)
I mezzi chimici / meccanici che si possono impiegare sono:
Tips & Tricks
La riparazione dei restauri in composito danneggiati
La riparazione dei restauri in resina composita avviene mediante l’apposizione di resina composita “ nuova “ sull’area danneggiata, previo un condizionamento della superficie da riparare.
Le procedure operative per la riparazione dei restauri in composito danneggiati seguono il seguente schema operativo:
1) Detersione della superficie danneggiata (meglio con polveri abili a rimuovere il biofilm batterico)
2) Irruvidimento della superficie di composito con polvere a base di ossido di alluminio 50 micron mediante sabbiatrice intra-orale
2b) In assenza di sabbiatrice intra-orale si può impiegare una fresa diamantata ad alta granulometria 80-125 micron, anello verde/ blu )
4) Lavaggio e asciugatura della superfice da riparare con getto d’aria non contaminato
6) Applicazione di uno – o più strati – di adesivo Universale.
7) Fotopolimerizzazione dell’adesivo
8) Applicazione dello strato di resina composita nuova sull’area da riparare
9) Rifinitura, lucidatura e controllo contatti interdentali con l’arcata antagonista.
1 Caso clinico Repair resaturo in composito danneggiato: restauro in resina composita si 3.7 che evidenzia discolorazione marginale e frattura nella porzione occluso-vestibolare.
Si è proceduto al ripristino “ repair” del restauro in situ senza la sostituzione completa “replace”.
La riparazione delle ceramiche vetrose danneggiate
La riparazione delle ceramiche vetrose scheggiate “chipping” avviene mediante apposizione di resina composita sulla superficie ceramica adeguatamente trattata per legare chimicamente a quest’ultima.
Le procedure operative per la riparazione delle ceramiche vetrose danneggiate seguono il seguente schema operativo:
1) Detersione della superficie danneggiata (meglio con polveri abili a rimuovere il biofilm batterico)
2) Irruvidimento della superficie di composito con polvere a base di ossido di alluminio 50 micron mediante sabbiatrice intra-orale
2b) In assenza di sabbiatrice intra-orale si può impiegare una fresa diamantata ad alta granulometria (anello blu o verde)
3) Detersione della superficie irruvidita con un gel di acido ortofosforico 37%-40% per 30 sec
4) Lavaggio e asciugatura della superfice da riparare con getto d’aria non contaminato
5) Applicazione di una soluzione a base di silano ed evaporazione delicata del solvente
6) Applicazione di uno strato di resina fluida “bonding” o adesivo Universale.
7) Fotopolimerizzazione dell’adesivo.
7b) Nel caso ci sia esposizione della sottostruttura metallica – corona in metallo / ceramica – applicazione di uno strato di resina composita fluida bianca a effetto coprente (base-liner)
7c) Fotopolimerizzazione dello strato di resina fluida bianca a effetto coprente.
8) Applicazione dello strato di resina composita nuova sull’area da riparare.
9) Rifinitura, lucidatura e controllo contatti interdentali con l’arcata antagonista.
2 Caso clinico Repair restauro in ceramica vetrosa danneggiato: riparazione del margine scheggiato cervicale in corona in metallo-ceramica.La riparazione si rende necessaria soprattutto per motivi di salute parodontale marginale e per evitare la sostituzione della corona da poco confezionata.In dettaglio nella figg. 12 l’applicazione della resina fluida coprente bianca ( base-liner ) per mascherare il metallo e poter avere una buona integrazione cromatica della resina composita da riparazione.
Bibliografia
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“ Reparative Dentistry: Possibilities and Limitations
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• Hickel R., Brüshaver K., Ilie N.
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