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La riparazione (repair) dei restauri in composito e delle ceramiche danneggiate

Una delle domande che i pazienti pongono è: Dottore ma l’otturazione / corona che mi ha fatto durerà per sempre?

Per poter dare una risposta, è necessario tenere in considerazione che i fattori che determinano il fallimento di questi trattamenti odontoiatrici sono: l’azione dannosa creata dai fluidi e dai batteri presenti nell’ambiente orale e le possibili cause meccaniche.
È importante però valutare la riparazione dell’otturazione/corona danneggiata come valida alternativa al rifacimento completo.

La riparazione “repair” rispetto alla sostituzione “ replace”

Consideriamo ora quali possono essere i vantaggi e gli svantaggi di mettere in pratica il “repair” rispetto al “replace”.

Vantaggi

MINOR INSULTI ALL’ORGANO PULPO-DENTINALE
la rimozione in toto del restauro danneggiato (sia in resina composita- diretto / indiretto -sia in ceramica –indiretto -) per mezzo degli strumenti rotanti sottopone l’organo pulpo-dentinale a degli insulti – stiramento degli odontoblasti mediante lo spray aria – acqua – che potrebbero ridurre la capacità di risposta di quest’ultimo o addirittura la sua vitalità.
MINOR SACRIFICIO DI TESSUTO DENTALE SANO
è inevitabile che la rimozione del restauro danneggiato comporti anche, come conseguenza, il sacrificio di tessuto dentale sano periferico per mezzo degli strumenti rotanti creando una cavità più ampia rispetto all’originale con possibilità – nel caso di restauri diretti – di dover poi ricorrere a un restauro indiretto (intarsio o faccetta) in considerazione delle dimensioni delle nuova cavità.
COSTI E TEMPI OPERATIVI
L’intervento di riparazione ha un esborso economico, da parte del paziente, inferiore rispetto la sostituzione che nel periodo storico attuale non è un parametro da sottovalutare.

Di particolare rilievo quando si parla di corone complete o restauri parziali. Inoltre i tempi operativi alla poltrona odontoiatrica sono ridotti ed anche quest’aspetto deve essere tenuto in considerazione avendo i pazienti sempre meno tempo da dedicare alle cure odontoiatriche.

Svantaggi e controindicazioni 

ESTENSIONE E POSIZIONE DELL’AREA DANNEGGIATA
quando l’area danneggiata è ampia – ovvero interessa circa la metà del restauro – è da prendere in considerazione la sostituzione così come anche nelle corone in zirconia /ceramica, quando l’area interessata è ampia e determina l’esposizione della sottostruttura in zirconia sottostante. (Grado 3 secondo Heintze and Rousson. Int. J. Prosth Dent 2010)

Anche l’area interessata dal danneggiamento è importante in virtù del fatto che – indipendentemente che si tratti di manufatto in resina composita o ceramica – le zone particolarmente sollecitate dai carichi masticatori verticali o trasversali sono aree che poco si prestano all’intervento di riparazione in considerazione dell’elevato rischio di fallimento sia precoce sia nel tempo.
PRESENZA DI CARIE SECONDARIA IN ZONE POCO ISPEZIONABILI
la letteratura internazionale ( nota ) riporta che la principale causa di fallimento dei restauri in resina composita è lo sviluppo di carie secondaria ed il tema è complesso e meriterebbe una trattazione a parte.

Un qualsiasi restauro (diretto, indiretto, resina composita, ceramica) che evidenzi lo sviluppo di carie secondaria in zone difficilmente ispezionabili da parte del clinico (esempio aree interdentali) è candidato, generalmente, alla sostituzione.

Da considerare inoltre che l’eventuale completa rimozione del tessuto cariato richiede l’abbattimento di ampie aree del restauro , con inevitabili indicazioni alla sostituzione in toto.

Keep in Mind

Non tutti i materiali che costituiscono i manufatti conservativi / protesici sono indicati ai procedimenti di riparazione e comunque sempre previo opportuno condizionamento delle superfici (vedi Tips&Tricks) da riparare per mezzo di agenti chimici / meccanici.

Sono candidati alla riparazione:

RESINE COMPOSITE

CERAMICHE VETROSE
appartengono alla categoria “ vetrose” quelle ceramiche che presentano una matrice di natura vetrosa come le porcellane feldspatiche e le ceramiche a base di disilicato di litio.

Quindi sono suscettibili a riparazione le corone in metallo/ ceramica o zirconio/ceramica ove il rivestimento è costituito da porcellana feldspatica oppure tutti i manufatti in ceramica integrale realizzati con ceramica feldspatica o disilicato di litio (corone integrali, intarsi, faccette)

I mezzi chimici / meccanici che si possono impiegare sono:

IRRUVIDIMENTO SUPERFICIALE 
si può operare mediante getto di polvere abrasiva come ossido di alluminio 50 micron previo isolamento del campo operatorio rispetto alla cavità orale, le congiuntive e le vie aeree superiori del paziente (diga di gomma, occhiali e mascherina sul naso)
CONDIZIONAMENTO CHIMICO 
per mezzo di una soluzione chiamata silano è possibile rendere chimicamente attive le superfici di composito (il riempitivo inorganico ) o di ceramica vetrosa e quindi renderle suscettibili a legarsi con un sistema adesivo smalto-dentinale.

Tips & Tricks

La riparazione dei restauri in composito danneggiati

La riparazione dei restauri in resina composita avviene mediante l’apposizione di resina composita “ nuova “ sull’area danneggiata, previo un condizionamento della superficie da riparare.

Le procedure operative per la riparazione dei restauri in composito danneggiati seguono il seguente schema operativo:

1) Detersione della superficie danneggiata (meglio con polveri abili a rimuovere il biofilm batterico)

2) Irruvidimento della superficie di composito con polvere a base di ossido di alluminio 50 micron mediante sabbiatrice intra-orale

2b) In assenza di sabbiatrice intra-orale si può impiegare una fresa diamantata ad alta granulometria 80-125 micron, anello verde/ blu )

4) Lavaggio e asciugatura della superfice da riparare con getto d’aria non contaminato

6) Applicazione di uno – o più strati – di adesivo Universale.

7) Fotopolimerizzazione dell’adesivo

8) Applicazione dello strato di resina composita nuova sull’area da riparare

9) Rifinitura, lucidatura e controllo contatti interdentali con l’arcata antagonista.

1 Caso clinico Repair resaturo in composito danneggiato: restauro in resina composita si 3.7 che evidenzia discolorazione marginale e frattura nella porzione occluso-vestibolare.
Si è proceduto al ripristino “ repair” del restauro in situ senza la sostituzione completa 
replace”.

La riparazione delle ceramiche vetrose danneggiate

La riparazione delle ceramiche vetrose scheggiate “chipping” avviene mediante apposizione di resina composita sulla superficie ceramica adeguatamente trattata per legare chimicamente a quest’ultima.
Le procedure operative per la riparazione delle ceramiche vetrose danneggiate seguono il seguente schema operativo:

1) Detersione della superficie danneggiata (meglio con polveri abili a rimuovere il biofilm batterico)

2) Irruvidimento della superficie di composito con polvere a base di ossido di alluminio 50 micron mediante sabbiatrice intra-orale

2b) In assenza di sabbiatrice intra-orale si può impiegare una fresa diamantata ad alta granulometria (anello blu o verde)

3) Detersione della superficie irruvidita con un gel di acido ortofosforico 37%-40% per 30 sec

4) Lavaggio e asciugatura della superfice da riparare con getto d’aria non contaminato

5) Applicazione di una soluzione a base di silano ed evaporazione delicata del solvente

6) Applicazione di uno strato di resina fluida “bonding” o adesivo Universale.

7) Fotopolimerizzazione dell’adesivo.

7b) Nel caso ci sia esposizione della sottostruttura metallica – corona in metallo / ceramica – applicazione di uno strato di resina composita fluida bianca a effetto coprente (base-liner)

7c) Fotopolimerizzazione dello strato di resina fluida bianca a effetto coprente.

8) Applicazione dello strato di resina composita nuova sull’area da riparare.

9) Rifinitura, lucidatura e controllo contatti interdentali con l’arcata antagonista.

2 Caso clinico Repair restauro in ceramica vetrosa danneggiato: riparazione del margine scheggiato cervicale in corona in metallo-ceramica.La riparazione si rende necessaria soprattutto per motivi di salute parodontale marginale e per evitare la sostituzione della corona da poco confezionata.In dettaglio nella figg. 12 l’applicazione della resina fluida coprente bianca ( base-liner ) per mascherare il metallo e poter avere una buona integrazione cromatica della resina composita da riparazione.

Bibliografia

• Blum IR., Özcan M.

“ Reparative Dentistry: Possibilities  and Limitations

Current. Oral Health Reports 2018; 5 : 264 – 269

• Hickel R., Brüshaver K., Ilie N.

“ Repair of restorations–criteria for decision making and clinical recommendations “

Dent. Mater. 2013; 29: 28–50.

• van de Sande FH., Morales RR., Elias RV., Montagner AF., Rodolpho PA., Demarco FF., Cenci MS.

“ Is composite repair suitable for anterior restorations? A long-term practice – based clinical study “

Clin. Oral. Invest. 2019; 23: 2795-2803


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Dott. Stefano Daniele
Dott. Stefano Daniele
Articolo a cura del Dott. Odontoiatra Stefano Daniele

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